Il buon Padre

Posted on 1 giugno 2011 di

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Il fatto che ai nostri giorni non vi si una netta distinzione tra il ruolo della madre e quello del padre di un passato ormai abbastanza remoto apre la possibilità anzi il rischio , che quest’ultimo si trasformi in una seconda mamma , assumendone gli aspetti meno utili , o addirittura dannosi , per la crescita del bambino e magari esasperandoli ” come l’attaccamento eccessivo , l’apprensione , l’iperprotettività , l’ansia . Questo va evitato dal padre- capace . Egli, tuttavia , non deve venir meno al dovere di condividere con la madre le prestazioni di accudimento di cui ogni bambino ha bisogno sin dai primi mesi di vita : fargli il bagnetto, dargli il biberon,cullarlo, sussurrrgli amorevoli parole , cantargli ninna nanne ; soprattutto , prestando attenzione alle esigenze del figlio che si esprimono principalmente con le variazione dei ritmi del sonno con il sorriso oppure con il pianto. La principale componente che fa di un padre un padre-capace è tuttavia quella di essere di esempio. Quando cominciano , fra i 4 e i 5 anni , ad affermarsi nel bambino i principi del bene e del male , del giusto e dell’ingiusto , del buono e del cattivo comportamento è decisivo che egli non riscontri differenze fra quello che gli viene detto , in termini di educazione o di valori morali , e quello che egli verifica quotidianamente nel comportamento dei propri genitori. Specialmente del padre nel quale , per la sua funzione simbolica di ” rappresentante della legge “ , il bambino riconosce l’indiscutibile punto di riferimento per il proprio giudizio e per il proprio agire , cui sono affidati gran parte della costruzione del proprio senso di sicurezza e della propria stima di sè.

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